Un centrotavola è commestibile? Di norma no, non lo è. Ma se segui la nostra ricetta dei cestini di pane, ecco che puoi portare in tavola un elemento decorativo, gustoso, croccante e colorato. E se scegli di usare anche le nostre farine (ottenute dalla lavorazione di grano tenero selezionato, controllato e decorticato), alle caratteristiche appena citate, devi aggiungere la salubrità.
Inoltre, un “piatto” del genere è ideale per celebrare un‘occasione importante o una giornata di festa, da trascorrere con amici e parenti.
Ed è per questa ragione che abbiamo deciso di condividere con te gli ingredienti e la preparazione (step by step) di questa originale pietanza.
Per prima cosa, sciogli il lievito nell’acqua tiepida. Successivamente, in una ciotola abbastanza capiente, riversa le farine (di riso rosso e di semola), aggiungi l’acqua con il lievito sciolto e il sale. Impasta, fino a ottenere un composto omogeneo.
A questo punto, ricava dall‘impasto 17 “palline” di circa 10 grammi di peso. Con un mattarello, stendi per bene e forma delle striscioline, per impostare il cestino più piccolo – quello da 12 centimetri.
Ora, non ti resta che foderare uno stampo di alluminio con della carta stagnola e disporre le prime strisce a croce. Le successive due, invece, disponile in diagonale.
Inserisci le altre striscioline tra un pezzo e l’altro, in modo alternato. Termina l’intreccio e crea un bordo, avvolgendo due strisce su se stesse e applicate al cestino.
Inforna a 180°C per 45 minuti, in un forno preriscaldato.
Una volta terminata la cottura, prima di capovolgere il cestino e riempirlo di ogni tipo di leccornia, ricordati di farlo raffreddare.
NB → Puoi preparare questi deliziosi cestini di pane, monoporzione. Oppure, farli più grandi e utilizzarli per insalatone, come contenitore per pane e grissini o come centrotavola fiorito. Per quest’ultimo scenario, però, inserisci all’interno del cestino, la classica spugna da fiorista e rivestila con della pellicola trasparente. Successivamente, distribuisci pure fiori ed erbe aromatiche.
Si ringrazia Elena di Cucinama.